- CASO 143: RILASCIO SPONTANEO DI UNA NEVROSI SOMATIZZATA
(21 mar 2019). Questo caso e' ai limiti dell'ipnologia, o forse anche oltre i limiti (per questo motivo non l'ho definito ipnologico nel titolo), perche' qui l'ansia somatizzata e' stata sradicata dal corpo in 24-48 ore in stretta associazione con la mera esecuzione di tre esercizi puramente fisici combinati tra loro; le violentissime reazioni fisiche temporanee agli esercizi fatti indicano un rapporto di causa-effetto tra gli esercizi e la guarigione; tutti e tre gli esercizi possono essere potenzialmente pericolosi se non vengono eseguiti con cautela (dopo adeguato riscaldamento e simulazione a basso sforzo, con azione lenta e dolce, fermandosi al primo segnale di allarme, e poi effettuando un raffreddamento prolungato), e possono causare lesioni ai muscoli profondi della schiena, alle vertebre cervicali, e ad alcuni organi interni; si tratta di un asana yoga che normalmente non viene insegnato, di un esercizio molto impegnativo per il collo, e di una tecnica di ventilazione forzata combinata con particolari contrazioni. L'esecuzione progressiva dei tre esercizi ha prodotto nella persona solo lievi fastidi alla sera con ottimo riposo notturno, ma al risveglio del mattino successivo c'era un dolore profondissimo interno al torace, e talmente diffuso da non poter capire se era un dolore al cuore, ai polmoni, o alle vertebre dorsali, o allo stomaco o al pancreas.. l'unica cosa sicura era che si trattava di un dolore mai provato prima e assolutamente devastante, ma talmente strano per qualita' e natura da suscitare persino curiosita'; il semplice atto di inspirare o espirare portava il dolore a livelli insopportabili; qualsiasi tentativo di piegamento o movimento o assunzione di postura alternativa non produceva alcun sollievo, a parte la consapevolezza di non avere alcun limite motorio nonostante il dolore estremo; solo il sollevamento di pesi poteva peggiorare il dolore, ma appena cessato lo sforzo il dolore tornava esattamente come prima; la senzazione fisica era non tanto muscolo-scheletrica, quanto di nervi o di organi interni; il dolore era centrale, pulsante, al punto che ogni battito cardiaco produceva una fitta di risonanza invalidante e paralizzante; tutti i denti facevano male, e anche la gola, il collo, l'esofago, e i polmoni sembravano ingessati e irrigiditi; dopo alcune ore di questo dolore terrificante ha iniziato a svilupparsi uno stato di panico invincibile, ma fortunatamente alcuni minuti dopo il dolore e' diminuito del 10% circa, stabilizzandosi a un livello sempre molto alto, ma comunque inferiore rispetto a prima; questa diminuzione modesta ma sensibile e' stata sufficiente a controllare anche l'angoscia durante tutto il giorno; poi, dopo un'altra notte di ottimo sonno, al mattino successivo il dolore era medio-basso, e nell'arco della giornata e' praticamente scomparso (restavano solo i segni della sofferenza passata, come una persona dopo che e' stata presa a calci e pugni); l'esecuzione dei tre esercizi nella serata non ha prodotto alcuna conseguenza negativa, anzi, l'umore della persona e' migliorato stabilmente, e questo conferma l'ipotesi che quei particolari esercizi fisici abbiano prodotto una derepressione somatica agendo come concausa scatenante di un fenomeno violento e intenso, che pero' poi ha portato a un miglioramento stabile e decisivo della tranquillita' e dell'umore. Questo caso indica che l'ipnologia va profondamente riformata ed estesa, perche' a mio avviso e' troppo limitata nei metodi e nelle prospettive, e quindi oggi e' primavera non solo per il calendario (21 marzo), ma anche per le tecniche di autoguarigione!
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