NELL'IPNOLOGIA IL COLLOQUIO PSICOLOGICO NON HA ALCUN VALORE, ANZI E' UN OSTACOLO (25 giu 2015). Solitamente chi vuole parlare va dallo psicologo a fare colloqui, mentre chi vuole agire va dall'ipnologo a fare esercizi. Questa mia descrizione e' approssimativa e semplificata, ma probabilmente e' quella piu' informativa e utile per far capire che nell'ipnologia non c'e' posto per il colloquio psicologico. Questa mia impostazione professionale e' pienamente supportata anche da autorevolissime pubblicazioni sull'ipnoterapia ericksoniana. Infatti, come riferito da Erickson in persona, "nessuno puo' realmente capire gli schemi individuali di apprendimento e risposta di un'altra persona" (MH Erickson, 1952); e qui nasce subito una domanda spontanea: allora a che serve parlare dei meccanismi mentali se non siamo in grado di capirli realmente? Ma lo stesso vale anche per i cosiddetti problemi psicologici; infatti secondo Erickson le persone capiscono molto piu' dei terapeuti, come lui stesso ha affermato: "per quanto riguarda la psicopatologia, alle persone si puo' insegnare davvero molto ma molto poco che loro non siano capaci di comprendere assai meglio di qualsivoglia spiegazione [..] e poi ogni persona ha titolo per vivere secondo i suoi propri standard di vita, e io non ho il diritto di forzare su alcun paziente i miei standard, siano essi piu' bassi o piu' alti" (MH Erickson, 1965). In aggiunta, Erickson ha scritto che lui non ha mai conosciuto "alcuna persona che sia mai stata capace di capire davvero la varieta' e gli scopi di anche solo uno dei sintomi del paziente, nonostante la tendenza di molti psichiatri a presupporre, per loro personale godimento, teorie esplicative dogmatiche e spesso tanto complicate e bizzarre quanto la sintomatologia del paziente (MH Erickson, 1966); qui Erickson sta dicendo che le spiegazioni psicologiche e psichiatriche sono "complicate e bizzarre", e che soddisfano tutt'al piu' il terapeuta, ma non certo il paziente, perche' in realta' nessuno puo' leggere nella mente altrui, nonostante certe credenze diffuse. Infatti, Erickson ha scritto che chi tenta di capire i problemi degli altri spesso sbaglia: "cio' che il terapeuta sa, comprende, o crede riguardo a un paziente e' sovente di carattere limitato, e spesso e' pure sbagliato" (MH Erickson, 1973). A conferma ulteriore, posso dire che nella mia esperienza professionale di ipnologo numerosi clienti hanno riferito di essersi rivolti a me perche' avevano scoperto di non avere piu' alcuna voglia di parlare dei loro problemi.. dico questo non per attaccare la psicologia, ma per separarla dall'ipnologia una volta per tutte; infatti, come dico sempre ai miei clienti, tendenzialmente i "pazienti" vanno dallo psicologo (professionista sanitario), mentre gli "impazienti" vanno dall'ipnologo (professionista intellettuale). Copyright (C) Alberto Torelli. Tutti i diritti riservati. RIPRODUZIONE VIETATA.