127. Vomito e conflitti
PERSONA: donna.
DESCRIZIONE: [dettagli omessi per privacy] "devo fare cosi' oppure cosi'? Devo scegliere questo o quello? [..] mangio e vomito.. perche'? Perche'? [..]". Bombardamento infinito di domande simili per circa mezz'ora, senza ricevere mai alcuna risposta.
APPROCCIO: "non posso aiutarti [ripetuto continuamente].. le risposte sono dentro di te.. [ripetuto fino a quando e' stato possibile parlare].. le tue domande presuppongono che tu devi scegliere, ma chi l'ha detto che tu devi scegliere? Nessuno fa una cosa al 100%, perche' avanza sempre qualcosa della cosa opposta, e ogni cosa che facciamo non e' mai completa, perche' pensandoci si sarebbe potuto farla di piu', e cosi' quella cosa l'abbiamo fatta, in parte, e quindi in parte non l'abbiamo fatta.. e' come avere una levetta che si muove tra 0 e 100, non ci sono due cose opposte che si escludono a vicenda, ma c'e' una levetta che si sposta li' dentro.. e' una realta' talmente ovvia che nessuno ci fa caso, ma la fisica ci insegna che quello che vediamo non e' mai l'unica forza in gioco, ma e' solo la risultante finale di tutte le forze componenti, e quando questa risultante inverte la direzione in realta' non e' cambiato niente, perche' si tratta semplicemente di un nuovo equilibrio dinamico tra forze variabili sempre attive e presenti [..]".
RISULTATO: immobilita' assoluta, sguardo fisso nel vuoto, espressione inebetita, ripetizione spontanea delle parole "levetta" e "risultante" (come fa una persona che sta pensando ad alta voce) mescolate ad altre parole, e sua puntuale richiesta verbale di non essere disturbata quando io le chiedevo cosa stesse facendo.
AGGIORNAMENTO (2 mesi): la donna mi ha riferito che ha fatto molti sogni strani che finivano in modo diverso dal solito perche' erano belli e non brutti, e che pensava sempre alla levetta ma non piu' a mangiare, e che anche il vomito non le dava piu' alcuna soddisfazione, e infatti vomitava sempre meno in quanto non riusciva piu' a sentire quel "piacere di sfogo", ma anzi adesso era per lei uno "spreco di energia fastidioso".. si sentiva "diversa e in pace", con la chiara sensazione che la sua vita era cambiata "come per magia", cioe' di colpo. Solo alla fine mi ha detto di avere fatto otto mesi di sedute settimanali senza alcun risultato presso uno psicologo privato piuttosto costoso: "parlare dei miei problemi e' stato inutile". Mio commento finale: "l'auto-guarigione non puo' essere ottenuta parlando perche' e' una cosa animale, biologica, olistica".
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